Giro d’Italia 2019, ufficiale: non si farà il Gavia! Al suo posto le salite di Cevo e Aprica
Manca ancora una decisione finale, ma il passaggio del Giro d’Italia 2019 sul Gavia sembra sempre più incerto. Se la strada è stata sostanzialmente sgombrata, sul lato della strada ci sono ormai dei muri di neve alti fino a 12 metri e sono proprio questi il pericolo maggiore. Anche in caso di nuove precipitazioni nevose, infatti, il manto stradale dovrebbe poter essere nuovamente liberato ed eventualmente trattato per evitare nuovi problemi, ma sono proprio questi grossi cumuli di neve e ghiaccio a preoccupare, visto che si crea un forte rischio di valanghe.
Pessimismo anche i seno ad RCS Sport, con Mauro Vegni che nelle passate settimane si era mostrato ottimista al riguardo, ma che sembra doversi arrendere a questo Generale Inverno fuori stagione. Se inizialmente i cumuli di neve erano arrivati sino quattro metri, ora sono sostanzialmente triplicati e, paradossalmente, anche i possibili miglioramenti climatici (sempre che ci siano veramente perché le previsioni non sono così buone), potrebbero aumentare i rischi per i corridori, con lo scioglimento dei ghiacci che potrebbe causare slavine e smottamenti.
Si attende anche il parere vincolante della questura, ma questa mattina alla partenza numerose le ipotesi sul nuovo tracciato di quella che era probabilmente la tappa più attesa. I pareri preventivi arrivati infatti anche alla prefettura dai geologi sembrano decisamente preoccupati e preoccupanti. Scartata da tempo l’ipotesi del doppio Mortirolo, con lo stesso direttore di gara che ne ha spiegato la non fattibilità, tra le più opzioni più accreditate il passaggio sull’Aprica, dal versante più duro, ma chiaramente siamo nel campo delle supposizioni ancora, senza conferme effettive.
Una decisione ufficiale dovrebbe arrivare lunedì, giorno di riposo e quello antecedente alla tappa, con il sopralluogo dei responsabili tecnici.
AGGIORNAMENTO 25/05/2019 ORE. 20.00: È arrivata l’ufficialità, il Gavia non verrà affrontato. La sedicesima tappa verrà accorciata di 32 chilometri e al posto della storica salita verranno affrontate le scalate di Cevo e l’Aprica, per un totale di 194 chilometri.
Il Direttore del Giro d’Italia Mauro Vegni: “Viste le previsioni meteorologiche per i prossimi giorni che danno un peggioramento e il rischio slavine, purtroppo non potremo passare sul Gavia. Mi preme innanzitutto ringraziare le province di Sondrio e Brescia e tutti quelli che hanno lavorato per provare a mantenere il percorso originario. Prendiamo questa decisione questa sera per dare a tutti la possibilità di organizzarsi al meglio. Il nuovo percorso della tappa 16 prevedrà la salita di Cevo, inedita per il Giro, quindi il passaggio dall’Aprica dalla parte più dura, prima di scendere a Mazzo e affrontare il passo del Mortirolo e quindi l’arrivo di Ponte di Legno. La nuova Cima Coppi sarà quindi il Passo Manghen nella tappa 20”.
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Ma, visto l’annuale costante rischio di dover cambiare percorso nelle tappe alpine più in quota (siamo a Maggio, non a Luglio, a 2500 sulle Alpi può nevicare ancora in abbondanza!) perchè non scegliere per il Giro quote più basse con percorsi ugualmente impegnativi e spettacolari? sicuramente c’è solo da scegliere!
Perché la Cima Coppi non è considerato l’arrivo di Ceresole Reale ad oltre 2200 m di altitudine ma il Passo Manghen che supera di 2000 m, essendo designata Cima Coppi il punto più alto del Giro d’Italia???????
Probabilmente perché assegnare i punti del GPM in maniera retroattiva non è considerato molto equo in prospettiva Maglia Azzurra.
Mi sarebbe piaciuto,anche per ovvi motivi nostalgici…se avessero potuto fare il Santa Cristina, planimetricamente fattibilissimo e non in altura
Suggerimento agli organizzatori: sarebbe giusto ripetere la tappa col Passo Gavia l’anno prossimo: partenza da TIONE o da SALO’ (secondo opportunità) , salire al Passo Croce Domini, scendere a Breno e da lì proseguire con Gavia e Mortirolo ed arrivo a Ponte di Legno (stessi km di quest’anno).